L'ARTE DELLA SPADA
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Dapprima sei tu che la conduci, poi è lei che ti conduce ...
fino a diventare come un tutt'uno, con naturalezza, senza sforzo; il tutto ... dopo
molti anni di assidua pratica. L'imitazione costante, umile e paziente di un
maestro e l'assiduo esercizio personale non permettono solo di acquisire
competenze tecniche (il maneggio della spada) ma di entrare in un vero e
proprio mondo o perlomeno di affacciarvisi.
Secoli anzi, nel caso del Wushu, millenni di pratica hanno
legato una disciplina ad un complesso mondo fatto di eventi storici, di
prospettive culturali e filosofiche e di varie altre arti, come le varie altre specialità
delle arti marziali cinesi ma anche la calligrafia, la musica, il teatro ... Lo
stesso termine "Wushu", appunto "arte marziale", fa riferimento non ad una
semplice abilità (= "Kungfu") ma ad una vera e precisa arte, cioè non a mere
competenze tecniche ma ad una dimensione profonda, dotata in qualche modo di un
suo "spirito", connesso a elementi quali: la pazienza, la costanza, la
docilità, la concentrazione, l'autocontrollo ... Tutti elementi utili non solo
per maneggiare la spada ma per condurre la propria vita! Anticamente la spada
era usata in genere dagli ufficiali (mentre la truppa aveva in dotazione
un'arma dal maneggio più semplice: la sciabola); non per niente nelle forme di
spada tradizionalmente non vi sono salti, proprio perché l'ufficiale, di solito
a cavallo, non aveva bisogno di saltare. Del resto non tutti si potevano
concedere il tempo necessario da dedicare allo studio delle numerose e
raffinate tecniche elaborate per la spada nella tradizione cinese. In ogni caso
chi lo faceva, in origine, era mosso da una necessità impellente: la lotta per
la vita! Nel contesto moderno le antiche competenze, ininterrottamente
trasmesse fino a noi, vengono utilizzate in ambito sportivo o anche solo
amatoriale; tuttavia allora come oggi la spada e il suo maneggio porta con sé
qualcosa del mondo nel quale è stata "forgiata". Perlomeno è ancora possibile
non accontentarsi di un movimento corretto, cosa peraltro tutt'altro che
banale, per entrare più in profondità nel mondo della spada: non si tratta solo
di muovere determinati muscoli in modo preciso e fluido, non basta neppure
conoscere il significato dei movimenti che si compiono (quando si para, quando
si è in guardia, quando e come si colpisce e, cosa forse ancora più importante,
come si estrae l'arma), tutto ciò non basta entra infatti in gioco in modo
rilevante anche lo sguardo, il respiro e la concentrazione, cioè il nostro
pensiero, la nostra capacità di controllarlo, di gestire le nostre emozioni e
in definitiva di conoscere noi stessi. Su ognuno di questi aspetti ci sarebbe
molto da dire ma, secondo una constatazione tipicamente orientale, c'è
soprattutto moltissimo di cui fare esperienza. Quindi l'arte della spada
s'impara attraverso l'arte della spada! Nel nostro contesto quindi più che
leggendo maneggiando la spada ... in palestra. E' evidente infine che quanto si è
detto qui sulla spada vale anche, con i dovuti adattamenti, per la sciabola, il
bastone, la lancia, le forme a mani nude, il combattimento prestabilito, il
combattimento libero ... insomma per tutte le specialità del Wushu, sia che si
tratti di stili esterni sia che si tratti di stili interni (cioè più
direttamente legati allo studio dell'energia interiore, come per esempio il
Taiji). Ogni specialità del Wushu ben praticata, oltre ad avere nessi non
trascurabili con le altre specialità marziali della tradizione cinese, ha nessi
imprescindibili con il mondo nel quale è nata e può fornire "competenze" utili
per la propria formazione permanente, insomma per la vita. Quindi buona
pratica, buon cammino nelle arti marziali e nella dimensione che esse
dischiudono!
Ferdinando Costa
Nella foto il Maestro Albieri esercita l'arte della spada in Cina