CRESCERE INSIEME ATTRAVERSO LO SPORT
La maggior parte degli articoli
presenti in questo sito riguarda le arti marziali cinesi, ciò può aver senso
sia rispetto all'ampia offerta formativa che riguarda questo settore della
Polisportiva (stili esterni di Wushu Kungfu, armi tradizionali, combattimenti
prestabiliti, combattimento libero, stili interni, Qinna, Qi Gong) sia per la
particolarità di tali specialità (che può ben richiedere qualche
approfondimento); la Polisportiva Spartacus tuttavia, per 11 mesi su 12, propone
varie altre possibilità che comprendono la ginnastica e difesa personale
femminile, la pallacanestro, l'attività motoria di base per bambini piccoli,
l'attività motoria e Wushu per non vedenti (gratuita, come per ogni soggetto
diversamente abile che frequenti altri corsi) oltre alla preparazione atletica
e ai campi estivi e certamente anche la pallavolo.
In questo piccolo contributo ci concentriamo un attimo proprio sulla
pallavolo, con alcune considerazioni che tuttavia possono essere
applicate anche agli altri contesti sportivi.
La pallavolo comprende in tutto 7 fondamentali
(palleggio, bagher, servizio o battuta, schiacciata, pallonetto,
muro e salvataggio), di cui uno (il salvataggio) allenato solo saltuariamente:
ciò significa che l'atleta si sottopone ad un lavoro che richiede pazienza,
assiduità e quindi anche sacrificio (se non altro per superare una certo senso
di monotonia) nella ripetizione dei fondamentali. Questo costante lavoro per
migliorare se stessi, forse tanto umile quanto prezioso, permette poi
l'apprendimento ed il consolidamento di precisi ed esigenti schemi motori,
utili per uno sviluppo sano ed equilibrato. Tutto ciò non è poco non solo in
termini di flessibilità articolare e tonicità muscolare, insomma in termini di
benessere fisico, ma anche rispetto ad aspetti psichici ed educativi (oltre che
inerenti l'intelligenza corporea). Infatti l'atleta che accetta con costanza
una sana fatica in vista di un buon risultato sportivo attiva in sé dinamiche
particolarmente efficaci ed utili anche rispetto alla strutturazione della
propria personalità, contribuendo alla costruzione di un benessere psicofisico
che riguarda la persona in quanto essere integrale, in riferimento anche al
famoso antico assioma: mens sana in corpore sano. Il lavoro mentale, psicologico,
interiore, relazionale ed educativo è coltivato poi nella pallavolo per il
fatto di essere uno sport di squadra, peraltro non particolarmente considerato
nei normali circuiti mass mediali (perlomeno non certo quanto il calcio o anche
la pallacanestro) e quindi anche meno soggetto ad aspetti e vincoli commerciali
ed economici: ciò va a scapito di un possibile arricchimento materiale di
tecnici e atleti ma va forse a vantaggio di un arricchimento umano, che è la
dimensione in ogni caso su cui occorre concentrarsi in vista della maturazione
profonda e globale degli atleti. Gioco di squadra significa positiva
interazione e sinergia a cui vanno aggiunte intuizione e capacità strategica;
un atleta può essere bravissimo ma ciò non permette di ottenere i migliori
risultati, non è l'individuo che deve funzionare bene ma il gruppo: ciò
evidentemente prevede che i singoli componenti del gruppo funzionino
positivamente, tuttavia ciò non basta, va aggiunta un'ulteriore complessa
competenza che definisce appunto il buon gioco di squadra.
Gioco
di squadra significa sapersi aprire agli altri, anche mentalmente, non rimanere
chiusi in sé e nei propri schemi, conoscere se stessi e conoscere gli altri,
saper gestire sé e saper gestire la relazione con gli altri, sapere anche
rinunciare un po' a sé a favore degli altri e del bene comune.
La pallavolo può
essere insomma un efficace e sano modo non solo per crescere bene ma per
crescere bene insieme!
Ferdinando Costa