BENESSERE E ARMONIA SECONDO L'ANTICA CINA
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"Alla nascita l'uomo è tenero e flessibile, alla morte è duro e rigido. Tutte le creature, le erbe e le piante quando nascono sono tenere e flessibili e quando muoiono sono aride e dure. Durezza e rigidezza sono compagne delle morte, tenerezza e flessibilità sono compagne della vita" Daodejing (Tao te ching) 76
VERSO IL METODO DELLA TRADIZIONE CINESE
Ricette, formule, supposti segreti, tecniche e metodi per la salute e il benessere, per essere sani, belli e snelli (o almeno sembrarlo) oggi si sprecano e alimentano un prospero commercio che non conosce tempi di crisi e che non di rado sfrutta concezioni e tradizioni dell’antico Oriente, approfittando -più o meno consapevolmente- della scarsa conoscenza che l’utente medio può vantare in campi così articolati complessi. La questione è complicata dal fatto che le discipline asiatiche possono vantare conoscenze tanto antiche quanto collaudate ed efficaci, ormai da tempo avvallate anche dalla scienza e medicina occidentale: basti pensare ai convegni di medicina sportiva che attestano i positivi risultati in termini di benessere, salute e longevità dei praticanti di Taijiquan e di Qi Gong o al fatto che l’agopuntura non sia più considerata con sospetto come pratica alternativa ma abbia piena cittadinanza presso le nostre strutture sanitarie … ma proprio in nome di questa esotica efficacia e delle grandi aspettative che essa suscita nell’immaginario collettivo può svilupparsi il gioco autoreferenziale di persone senza scrupoli e senza una seria formazione, che si propongono come sensazionali guru e shifu adatti a tutte le evenienze.
Lo stesso gioco inoltre può essere incrementato in riferimento da alcune concezioni teoriche di ordine antropologico, fisiologico e filosofico dell’estremo Oriente, che sono sì interessanti e feconde ma allo stesso tempo anche facilmente travisabili o utilizzabili in modo inappropriato; per esempio il concetto di Qi è tanto classico e attestato nell’antica letteratura cinese quanto sfruttabile in molteplici direzioni, compreso l’ambito misticheggiante ed esoterico … terreno molto fecondo anche per santoni, maghi, sette e tipologie varie di persone senza scrupoli.
Come orientarsi in questi insidiosi terreni? Come discernere fra proposte sane e proposte poco sane nella legittima aspirazione a perseguire la propria salute e il proprio benessere psicofisico?
Un criterio utile è quello “filologico”, benché in questi ambiti nulla debba essere inteso in senso rigido e univoco. Per criterio “filologico” si intende qui il riferimento alle fonti più autorevoli e alla tradizione più consolidata. Per quanto riguarda i presupposti teorici dell’antica tradizione cinese possono essere un riferimento autorevole, ma non certo facile e immediato, alcuni classici come l’I-Ching, il Daodejing (o Laozi), lo Zhuangzi, il Liezi ma anche il Neiye … testi che, in seguito ad una lettura paziente, attenta e … coraggiosa, possono lasciare alcuni messaggi fondamentali, strategici ed efficaci; ammesso che si sia veramente disponibili a mettersi in gioco con contenuti e metodi espressivi per noi alquanto alieni e talvolta anche ostici ma l’avventura ne vale la pena! Senza la benché minima pretesa di completezza ecco alcuni “ingredienti di fondo” che ricorrono in questa antica letteratura: la natura ha una propria armonia, un equilibrio dinamico e cosmico del quale noi pure siamo parte, perciò si tratta fondamentalmente di “non-agire” cioè di non interferire con questa grande armonia, di coglierne il metodo e di conformarsi ad esso, in questa prospettiva l’atteggiamento più efficace e remunerativo è ispirato al principio Yin e consiste in uno stile duttile, morbido, non aggressivo, umile, mite, semplice, sobrio, naturale … uno stile che impregna la mente, la parola e il corpo fino a diventare stile di vita. Gli antichi maestri taoisti hanno prima vissuto e poi insegnato questa prospettiva, che ha segnato la cultura cinese in tutti i suoi settori, compreso quello medico e quello marziale. È evidente che discipline tradizionali come il Taijiquan e il Qi Gong siano connesse a queste concezioni, in questi casi lo stile morbido si esprime appunto in uno stile marziale (nel Taiji) o in esercizi ginnico-respiratori (nel Qi Gong); in entrambi i casi ricorrono alcuni elementi di fondo: lavoro mentale, respirazione lenta e fluida e una determinata postura (con retropulsione del bacino) abbinata a specifiche sequenze motorie (lente, morbide e fluide) o anche esercizi in posizione statica (per il Qi Gong). Non è questo il contesto per entrare nei dettagli tecnici di queste pratiche, che peraltro possono essere correttamente apprese solo grazie ad un buon maestro e solo dopo lunghe e pazienti ripetizioni!
Finora si è fatto accenno a discipline tradizionali cinesi che giustamente sono particolarmente note per essere adatte a preservare e incrementare la salute e il benessere psicofisico ma, sempre in spirito “filologico”, occorre tener presente che la tradizione cinese conosce una molteplicità di stili di Wushu (arti marziali), di cui il Taijiquan è appunto solo un esempio; a seconda delle proprie disposizioni psichiche, delle proprie caratteristiche fisiche e della propria età possono essere maggiormente adatti alcuni stili piuttosto che altri, avendo a disposizione una gamma particolarmente ampia di specialità a mani nude o con armi tradizionali, con coreografie caratterizzate da velocità e flessibilità articolare o piuttosto da potenza … fino al combattimento libero e alle tecniche di Qinna (torsioni articolari, che sono parte rilevante delle applicazioni marziali del Taijiquan). Le scuole di arti marziali cinesi offrono di regola una formazione che spazia su tutti questi ambiti, mentre in Occidente molte scuole non propongono una formazione così ampia e accurata ma solo alcune specialità (come per esempio o solo il Taiji o solo il combattimento libero o solo le forme -coreografie- di stili veloci e dinamici). Anche in questo caso più ci si attiene ai classici programmi della didattica cinese più si ha garanzia di un insegnamento articolato, solido e remunerativo e questo richiede tempi lunghi, molta pazienza, assiduità e anche umiltà … perché in poco tempo non si costruisce nulla di solido e prima di vedere risultati apprezzabili occorre passare per lunghe ripetizioni, impegnative prima di tutto sotto l’aspetto mentale: non per niente la tradizione insegna che bisogna “masticare amaro” e questo è un argomento poco spendibile in termini pubblicitari e commerciali!
La costruzione della propria salute e del proprio equilibrio psicofisico è un’opera decisamente importante, rischiamo di spendere molto tempo, molte energie e molto denaro per una salute e una longevità forzate, in uno stato di permanente insoddisfazione nel quale non ci si accetta per quello che si è: da giovani si vuole essere precocemente adulti, da adulti si vuole essere perennemente adolescenti e da anziani si vuole rimanere assolutamente giovani! Chi non si accetta per ciò che è non sarà mai in pace e chi non è in pace con sé lo sarà ancora meno con gli altri! Gli antichi saggi insegnano che il rispetto di sé si coniuga con il rispetto della natura e del prossimo e nonostante tutti gli aspetti di crisi dell’epoca nella quale viviamo nessuno ci può impedire di impegnarci nella costruzione del nostro equilibrio, utilizzando questi semplici elementi: uno stile di vita regolato, possibilmente in rapporto con l’ambiente naturale (può bastare anche un parco pubblico o quei ritagli di ambiente offerti dalla campagna o collina appena fuori dalla città…), una corretta alimentazione (lontana da eccessi ma anche da rigidità), un sano movimento fisico abbinato ad un positivo lavoro mentale e ad una buona respirazione (e qui le discipline asiatiche hanno molto da insegnare), la profonda disponibilità ad imparare e a mettersi in gioco correttamente con gli altri (che siano il maestro o i compagni di allenamento, fino agli avversari sul campo di gara…) con quella dignità e rispetto che farebbero tanto bene alla salute nostra e altrui. In sostanza, stando alle discipline dell’antica Cina (ma in genere di tutto l’antico Oriente), la formula più efficace per la propria salute integrale è quella meno costosa, meno appariscente, meno commerciale, meno complicata … ed è anche la più tradizionale, collaudata e naturale!
Ferdinando Costa